Vent’anni fa avevo ventidue anni. All’epoca ero una fricchettona che indossava sempre un maglione super colorato, di quelli un po' etnici, fatti a mano, e pantaloni della tuta. Ma a pensarci bene, tutto è cominciato molto prima! Allora studiavo a Urbino, sociologia. Era il mio piano B. Non era male come piano… tutto sommato era interessante, e in fin dei conti lo avevo scelto io. Lo avevo scelto una volta persuasa che il piano A fosse irrealizzabile. Un sogno nel cassetto io l’avevo, ma credevo che non l’avrei mai realizzato, più che altro mi avevano convinto che con l’arte non si vive, così mi preparavo diligentemente, e non senza successo, a una vita in cui avrei avuto il mio buon lavoro in qualche ufficio importante. Io ero brava a studiare e mi hanno sempre spinta a non accontentarmi di un lavoro manuale… roba per chi non ha la testa… a quell’epoca era questo che ti insegnavano i professori, e che ti inculcavano in famiglia, anche se venivi da una famiglia di artigiani…...
C'è un ricordo di quando ero bambina che da sempre ho condizionato e condiziona la mia vita. All'epoca poche persone avevano l'autoradio, e la mia famiglia non era tra quelle persone, così, nei pomeriggi che passavo in macchina con mio babbo andando a fare acquisti per il negozio dei miei genitori, o in giro per commissioni, noi cantavamo. Eravamo noi la nostra autoradio. Ma mio babbo aveva un problema con le parole delle canzoni... non se le ricordava mai, tranne quelle di Bella Ciao e Fischia il Vento e alla fine erano sempre quelle che si cantavano, talvolta in loop per decine di kilometri. Ora, anche chi non ha una laurea in psicologia capisce che l'influenza di certe canzoni su una bimba di 3/4 anni non può che portare a farla diventare una donna con certi valori e certi principi. Uno dei miei valori fondanti è la RESISTENZA che porto avanti e appoggio in tutte le sue sfaccettature e forme. A partire da quella dei Partigiani. Certo, quella è stata la prima in epoca...