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Lo so, sembra strano... ho pubblicato un post pochi giorni fa e ora eccomi di nuovo qui a scrivere, dopo mesi di silenzio si è riaperta la valvola della logorrea editoriale.Effetto del Coronavirus che ci vede tutti relegati in casa e che come unico regalo ci ha dato più tempo per le cose per cui normalmente non ne abbiamo? Può darsi, sono annoiata, lo ammetto... ma la spinta più grande a scrivere, ora, arriva da quattro chiacchiere appena fatte in una strana pausa merenda con il mio compagno, davanti a un thè e a un budino semi condiviso (se lo è pappato quasi tutto lui). La riflessione arriva da un libro che lui sta leggendo per un corso e lo spunto della conversazione è che per vivere fino in fondo un'azione, un sentimento o una cosa qualsiasi della propria vita, sia necessario abbandonare l'ideale di quell'azione, di quel sentimento o di quella cosa e lasciarsi andare al viverla. Solo in questo modo non ci sarà un confronto con l' idea perfetta che abbiamo nella

Non fraintendete il titolo di questo post... non  trattandosi di un blog sulle relazioni amorose non vi racconterò la storia strappalacrime di un moderno legame impossibile, tuttavia vorrei raccontarvi comunque qualcosa... la storia di com'è nata la mia ultima collezione e per quanto riguarda il Coronavirus...beh, nessuno può negare che sia la cosa che contraddistinguerà questo periodo storico più di qualunque altro evento occorso dall'inizio del millennio.  L'amore ai tempi del Coronavirus non è molto diverso dall'amore in qualsiasi altro momento di crisi sociale... si manifesta tutto d'un tratto quella necessità di dire a chi ami che lo ami, di passare ogni momento libero insieme, di apprezzare fino in fondo ogni attimo, tipica dei periodi in cui tutto viene messo in discussione, anche la vita stessa. Ma cos'è l'amore in fin dei conti se non due persone che si incontrano, si conoscono, e scoprono che non possono più fare a meno l'una dell'altr