Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2018

KODACOLOR

L'ispirazione non si sa mai da dove arriva, questo è assodato. A volte una canzone, a volte un'immagine, a volte un pensiero che ci attraversa la mente quando meno te lo aspetti, a volte una persona.  In questa fase di passaggio della mia vita, di apertura verso tutto e tutti, mi è capitato di conoscere una meravigliosa ragazza, una fotografa, che mi ha fatto una richiesta un po' fuori dagli schemi.  E cosa dovevo fare io che al mio progetto di riciclo creativo ho messo nome ThinkOutsideTheBox? Tirarmi indietro non è mai stata un'opzione considerabile. La sfida? Realizzare per lei una collana e un paio di orecchini da indossare all'inaugurazione della sua mostra fotografica: Pentaprisma - Viaggio cromatico nella psicologia dei colori. Naturalmente a tema fotografia, naturalmente con materiali di recupero. La mia proposta? Portami un vecchio rullino usato e fidati di me. Quello che ne è uscito, oltre ad un completo che l'ha resa decisamente sorpresa e s

CAMBIO VITA, MA NON TROPPO

A quanto pare, ancora una volta nella vita, mi trovo nel mezzo del cambiamento. Di ritorno alla vita da single, si ricambia casa, città, ritmi e abitudini… ci si riorganizza il lavoro… la mia parte zingara non fa altro che pensare sia fondamentalmente ordinaria amministrazione. Io, questa volta, non sono proprio molto d’accordo nonostante, come sempre, la scelta sia stata mia. Mi capita spesso di litigare con me stessa, anche quando ho ragione, o soprattutto proprio quando ce l’ho. Passano gli anni e cresce il bisogno di punti fermi, di radici, ma la mia natura mi porta sempre altrove: mentre il mio vento interiore scuote ancora le mie fronde e porta semi ovunque, il mio albero vorrebbe iniziare a far maturare i suoi frutti. Ma la vita non è altro che una costante ricerca di equilibrio (sopra la follia, direbbe Vasco) tra i nostri opposti estremi e del resto, se non rivoluziono tutto ogni tot anni, io mi annoio. Come spesso ho scritto, questo blog non parla tanto di me quanto

IL TUNNEL DEL RECUPERO – PARTE SECONDA ovvero TUTTA COLPA DI MIO FRATELLO

Prendi un’amante del tè, che è anche un’artigiana che lavora con materiali di recupero, regalale una confezione di tè assortiti del Commercio Equo&Solidale, e ne farai una sorella felice. In fondo la felicità è nelle piccole cose. E lei apprezzerà davvero tantissimo, non solo perché si gusterà tazze e tazze della sua bevanda preferita come se domani tutta l’acqua del mondo potesse evaporare da un momento all’altro, non solo perché ammirerà la scelta della marca sia a livello di qualità che a livello etico, ma perché sfrutterà fino in fondo il regalo. Come? Quando si è affetti da una malattia cronica chiamata recupero compulsivo, un pacco di tè può diventare tutt’altro (vedi anche IL TUNNEL DEL RECUPERO ).  Ma questa volta, per questo attacco di recuperite, ho una buona scusa...é tutta colpa di mio fratello!  Lui ha provocato la mia creatività... non si fanno questi regali alle sorelle indifese!!! Scherzi a parte, non credo che, il giorno in cui mi ha fatto quel regalo si

IL TUNNEL DEL RECUPERO

Voi pensate che recuperare sia una cosa virtuosa, un mezzo per contribuire a migliorare i problemi ambientali di questa terra martoriata dalle fabbriche e dal progresso, forse un sistema per sensibilizzare le future generazioni verso una società meno consumistica e sprecona, un modo per dare il proprio contributo alla società. E io sono d’accordo. Anzi, sono una fervida sostenitrice di questa filosofia, ma da buona sociologa non posso fare a meno di notare, e farvi notare, che ci sono due livelli di analisi dei fatti che riguardano il sociale e di conseguenza due approcci all’analisi della questione RECUPERO COME FILOSOFIA DI VITA: la visione globale (cioè quella in cui l’essere umano è immerso in un contesto relazionale di diversa natura con altri soggetti) e quella particolare (ovvero lo specifico vissuto di ognuno di noi… sostanzialmente come ce la viviamo!) che di fatto è materia di studio più della psicologia che della sociologia. Ed è proprio questa la prospettiva che vorrei

IL MIO AMORE PER L'ARTE

Il mio amore per l'arte è qualcosa che mi accompagna da sempre.  Figlio del condizionamento operato da mia madre e da mia sorella, amanti profane di quadri, opere e musei, che sin da piccola mi hanno insegnato ad apprezzare quello che di bello è stato fatto ad opera dell'uomo.  Ma soprattutto è figlio, cresciuto e maturato , della passione trasmessami dalla mia insegnante di storia dell'arte del liceo. Ebbene sì, sono sempre un stata un po' secchiona, ma storia dell'arte era proprio il mio mondo.  Era decisamente la mia materia preferita, con la prof. che più ho amato, anzi, con la persona che più mi ha incoraggiato verso il sentiero della creatività. Sicuramente è sempre stata la materia che più rispecchiava la mia personalità e i miei interessi, quella che più mi identificava come persona. Non sono mai stata capace di vedere il mondo come lo vedono i più, sono sempre stata una ragazzina un po' al margine delle mode e poi una donna con una pro

B di BAGS

Ormai credo lo sappiate tutti, o almeno chi legge da un po' questo blog dovrebbe saperlo: sono figlia di una modista, e come spesso si dice, la mela non cade mai lontano dall'albero. Se glielo chiedessi, probabilmente mia madre mi risponderebbe che mai nella sua vita avrebbe immaginato che un giorno avrei, in qualche modo, portato avanti il suo retaggio, e forse, arrivo a credere che per me si sarebbe augurata altro (mestiere non facile e spesso ingrato quello dell'artigiana e lei lo ha sempre vissuto in prima persona) soprattutto visti i miei studi e la mia formazione; ma in fin dei conti credo che, tutto sommato, sia piuttosto fiera di me, non tanto per il fatto che mi abbia potuto iniziare a trasmettere il suo sapere, che non è poco, quanto per il mio essere come lei (fondamentalmente un treno che sfonda le opinioni altrui se solo ha un vago sentore di potercela fare, nonchè una precisetta del cavolo!). Ma forse in questa storia sto correndo troppo senza spiegare nulla