Ormai credo lo sappiate tutti,
o almeno chi legge da un po' questo blog dovrebbe saperlo: sono figlia di una
modista, e come spesso si dice, la mela non cade mai lontano dall'albero.
Se glielo
chiedessi, probabilmente mia madre mi risponderebbe che mai nella sua vita
avrebbe immaginato che un giorno avrei, in qualche modo, portato avanti il suo
retaggio, e forse, arrivo a credere che per me si sarebbe augurata altro
(mestiere non facile e spesso ingrato quello dell'artigiana e lei lo ha sempre
vissuto in prima persona) soprattutto visti i miei studi e la mia formazione;
ma in fin dei conti credo che, tutto sommato, sia piuttosto fiera di me, non
tanto per il fatto che mi abbia potuto iniziare a trasmettere il suo sapere,
che non è poco, quanto per il mio essere come lei (fondamentalmente un treno
che sfonda le opinioni altrui se solo ha un vago sentore di potercela fare,
nonchè una precisetta del cavolo!). Ma forse in questa storia sto correndo
troppo senza spiegare nulla... facciamo un passo indietro.
Quando cinque
anni fa iniziai questo progetto di riciclo creativo, la mia idea comprendeva,
oltre alla bigiotteria e all'oggettistica realizzate con materiali di recupero,
anche un settore borse.
Idea abbandonata
abbastanza in fretta, quando mi resi conto che le mie millantate doti di sarta
non potevano limitarsi alle competenze apprese da bambina o ai tentativi di
farmi qualche abito da sola in cui mia madre, con molto tatto, mi faceva
credere di riuscire, manipolando con sapienza e discrezione il lavoro.
Ci sono cose innate e cose che si apprendono solo per tentativi ed errori, con pazienza ed esperienza.
In questi anni ho imparato da sola a cucire materiali duri e resistenti come la pelle e le camere d'aria, provando tecniche diverse, chiedendo consigli a calzolai e pellettieri, buttando via ore e ore di lavoro e prove mai riuscite, e piano piano migliorando nei gesti e nella consapevolezza e soprattutto ho approfittato dello stato di pensionata di mia mamma per farmi insegnare da lei qualche trucco del difficile mestiere di sarta: dal modello alla cerniera... ormai non temo più nulla, ma mi raccomando non chiedetemi di cucire qualcosa di diverso da una borsa!!!
Ci sono cose innate e cose che si apprendono solo per tentativi ed errori, con pazienza ed esperienza.
In questi anni ho imparato da sola a cucire materiali duri e resistenti come la pelle e le camere d'aria, provando tecniche diverse, chiedendo consigli a calzolai e pellettieri, buttando via ore e ore di lavoro e prove mai riuscite, e piano piano migliorando nei gesti e nella consapevolezza e soprattutto ho approfittato dello stato di pensionata di mia mamma per farmi insegnare da lei qualche trucco del difficile mestiere di sarta: dal modello alla cerniera... ormai non temo più nulla, ma mi raccomando non chiedetemi di cucire qualcosa di diverso da una borsa!!!
E finalmente,
quest'anno, tra prove, incazzature, dita bucate e aghi spezzati, mi sono messa
in gioco e ho realizzato la mia prima collezione di borse.
E per una
presentazione speciale una modella d'eccezione... un sentito grazie ad Alice
che si è prestata con pazienza alla realizzazione di queste foto e a Lorenzo
(il suo Lorenzo, non il mio) che ci ha fatto compagnia sopportando i discorsi
su shopping, borse e collane mentre Lorenzo (questa volta il mio) ci
scorrazzava in giro per i colli fiorentini e preparava caffè.
S di SOFà BAGS
I primi pezzi
che ho realizzato quando ho deciso di cimentarmi con le borse sono stati creati
unendo camere d'aria e tessuto da divani risalente agli anni '50, recupero di
un'amica di mia mamma che proviene da una famiglia di tappezzieri e che lo ha
ripescato qualche anno fa mettendo ordine nel vecchio magazzino del padre.
Tre le proposte:
una piccola pochette con la pattina di camera d'aria, chiusa con un automatico
impreziosito da un bottone della stessa epoca storica della stoffa. Foderata e
con taschino interno.
La seconda proposta fatta con
la tappezzeria anni '50 e le camere d'aria è una borsa con manici di bambù
(anche questi un recupero, ma risalente agli anni '70 e provenienti dal negozio
che i miei genitori anno avuto fino alla fine degli anni '80)... insomma un
vero viaggio nella storia della moda!
Anche questa foderata e con
taschino interno, e realizzata con fondo rettangolare, impegnativa ma pratica,
originale e fuori dal tempo.
L'ultima proposta con questa
fantasia retrò è una shopper piuttosto capiente, per far fronte alle necessità
della vita di tutti i giorni, quando nella borsa ci portiamo di tutto. Realizzata con
fondo piatto e manici in camera, fodera e taschino interno.
C di CAMERA BAGS
Si sa, noi donne amiamo
portarci dietro il mondo in borsa, perchè "non si sa mai", ma a volte
vale la pena lasciare qualcosa a casa e portarsi dietro solo
l'indispensabile, magari dentro una piccola borsa fashion e eco-chic: la
pochette realizzata in camera d'aria, interamente cucita a mano, solo per chi
ha l'animo dark, solo per chi è disposta a sacrificare la praticità sull'altare
dello stile.
P di PANTONE BAGS
I materiali con cui ho avuto
modo di lavorare nel preparare le mie borse sono stati davvero tanti.
Il fatto di aver privilegiato
quasi sempre l'unione dei tessuti a mia disposizione con le camere d'aria è
stata una scelta stilistica ma anche pratica: le camere sono davvero indistruttibili
e considerando l'uso o meglio l'abuso, che faccio io delle borse, ho dato
priorità a questo fattore. Ma c'è sempre l'eccezione che conferma la regola...
a volte quello che serve è la leggerezza, non la robustezza, a volte quello che
serve non è una borsa capiente ma diverse borse in cui organizzare cose
diverse, a volte si può addirittura soprassedere la praticità e tutte quete
considerazioni ed essere solo donne un po' frivole che indossano accessori
particolari.
E a volte, sfogliando i cataloghi
di tappezzeria recuperati da mio fratello basta un attimo... una visione, e
nasce un'idea. In effetti è così che è nato questo modello: sfogliando i
cataloghi di tessuto scamosciato regalati da una nota architetto del riminese e
piegando alcune pagine per segnare i colori. Tre bustine di misure e colori in
scala, unite da un anello apribile in modo da poterle usare come unica borsa
(o, all'occorrenza, staccarle e metterle in una più grande) attaccate ad un
manico di legno degli anni '70 (proveniente sempre dal vecchio negozio dei miei
genitori) e pronte a dare un tocco davvero originale ad ogni abbigliamento e
per ogni occasione.
nella versione dai toni cerulei
nella versione dai toni turchesi
M di MINI BAGS
E ancora una volta si torna a
parlare dell'unione di diversi materiali, nello specifico camere e quelle
bellissime pezze di scamosciato di cui sopra. Ancora una volta una scelta
minimal... ecchecavolo, mica si lavora sempre nella vita! Interamente cucita a
mano, compresa la cerniera :-) per chi cerca un pezzo originale, spiritoso e
vivace.
S DI SHOPPER BAGS
Eccoci arrivati, infine all'ultimo modello... la più
classica delle shopper, con fondo piatto e manici in camera d'aria, e 4 pezze
di stoffa di colori diversi, recuperate dai cataloghi, con fodera e taschino
interno. Per tutti gli usi, per tutti i giorni, per tutte le occasioni!
nella versione dai toni blu/viola
nella versione dai toni verdi
Solo scrivendo questo post mi
sono resa conto fino in fondo di quanto tutto questo sia stata un'opera
collettiva, in cui il mio unico merito è stato quello di cucire insieme i
pezzi, soprattutto letteralmente.
E visto che, senza tutte le
persone che vi hanno collaborato in un modo o nell'altro, questa linea non
sarebbe stata possibile, per una volta vorrei ringraziarle ad una a una.
Grazie a mia madre per credere
in me, per avermi insegnato a cucire, per la supervisione e i buoni consigli.
Grazie alla Iris che è stata parte dell'incoraggiamento e della compagnia in
fase progettuale.
Grazie a Paola ed Ebe per le
pezze di tappezzeria e per i cataloghi, e soprattutto per aver pensato a me
prima di buttarli via, e grazie anche a mio fratello che è stato il tramite per
il recupero dei materiali, e a mia cognata che è stata il corriere. Grazie a
Gionni e ai meccanici della Porrettana Gomme per le camere d'aria, anche se per loro è una liberazione per me è una risorsa infinita.
Grazie ancora ad Alice e Lorenzo per le foto e per la bella giornata passata
insieme.
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