Passa ai contenuti principali

CAFFè EFFETTO ITALIA

Nell'accingermi a scrivere questo nuovo post su un argomento già trattato e bistrattato come quello delle capsule del caffè, per la prima volta mi si accende una lampadina su di un nuovo punto di vista: ma la mia raccolta di capsule sarebbe altrettanto efficace in un altro paese o è solo frutto dell'effetto Italia? 

Spiego meglio il mio pensiero... il fatto che ci siano tante persone che mi mettano da parte le capsule usate (per chi è la prima volta che mi legge consiglio il post CAPSULE DEL CAFFè) oltre ad essere meraviglioso è, spero, frutto di una rinnovata coscienza ecologica, magari di una particolare sensibilità nei confronti del mio lavoro o forse solo di una simpatia o di un affetto verso di me. 
Ma il punto non è il numero di persone che sono riuscita a coinvolgere nella mia follia riciclatrice, il fatto è che ognuna di queste persone mi rimedia delle sacchettate gigantesche di capsule con una varietà di colori (e quindi di gusti) impressionante così oggi mi chiedo se ciò dipenda dalla cultura del caffè che esiste nel Belpaese e se sono l'unica italiana che non beve 5 caffè al giorno ma 2 alla settimana.

Ovviamente me lo chiedo e lo scrivo sorseggiando un thè (peraltro all'inglese) ma questa è un'altra storia, tuttavia non posso fare a meno di pensare a tutto l'umorismo internazionale che riguarda noi italiani e che ci porta ad essere presi in giro per i nostri 1258 modi di ordinare un caffè al bar, o a tutti i conterranei che ho conosciuto vivendo all'estero nelle cui valigie non mancava mai la buona vecchia Bialetti di famiglia e 10 kg (RyanAir permettendo) di caffè nostrano.

Così, non trovando risposta alcuna al mio interrogativo non mi rimane che presentarvi le mie ultime creazioni, realizzate grazie al contributo di molti italianissimi bevitori di caffè.

ORECCHINI CON CAPSULE DEL CAFFè
 













 



 








Commenti

Post popolari in questo blog

I TAROCCHI DELLA ZINGARA

Ok, mettiamo subito le cose in chiaro... lungi dall'essere una persona che non muove un passo senza prima consultare oroscopi, piani astrali, carte o sensitivi vari, mi è sempre piaciuto pensare che nell'universo ci sono delle energie che muovono certe cose, che fanno sì che alcuni eventi della nostra vita debbano succedere, e che quando sono successi lasciano un segno. E credo che alcune persone (non tutti i ciarlatani che si trovano in giro, soprattutto nell'era digitale) abbiano la capacità di leggere questi segni e interpretare l'incanalarsi di determinate energie. Detto questo non ho nessuna pretesa di diventare una cartomante, mi sono inventata questa linea con i Tarocchi più che altro per gioco e proprio come tale viene proposta, ma facciamo un piccolo passo indietro... lo sapete quanto mi piace raccontarvi di come nascono le mie idee! Prima della Festa dell'Unicorno (vedi post precedente L'UNICORNO O IL MIO ESSERE NERD ) io e Lore (per chi ancor...

PORTA-MI VIA

  Dal punto di vista delle idee, quest’anno è partito davvero alla grande. Siamo giusto a fine febbraio e ho già sfornato due nuove collezioni e un nuovo progetto grafico. E siccome si tratta di una novità assoluta, e siccome è una cosa dedicata dedicata alla città che ho scelto, sebbene ultimo in ordine cronologico di realizzazione, si ritroverà beato tra i primi ad essere presentato.   Come dicevo PORTA-MI VIA è un progetto grafico dedicato alla città che ho scelto come mia: Bologna. E quando quando penso a Bologna, come alla maggior parte delle persone  che vivono qui, la prima cosa che mi viene in mente (dopo San Luca) sono le sue porte.   PERCHÉ LE PORTE Perché la porta è qualcosa che tiene fuori, ma che allo stesso tempo tiene dentro. Perché una porta in cui si entra non è uguale alla stessa porta da cui si esce. Perché una porta è qualcosa che va al di là dell’oggetto concreto e si fa carico del cambiamento del punto di vista (concreto o ideale) ...

ThinkOutsideTheBox

Vent’anni fa avevo ventidue anni. All’epoca ero una fricchettona che indossava sempre un maglione super colorato, di quelli un po' etnici, fatti a mano, e pantaloni della tuta. Ma a pensarci bene, tutto è cominciato molto prima! Allora studiavo a Urbino, sociologia. Era il mio piano B. Non era male come piano… tutto sommato era interessante, e in fin dei conti lo avevo scelto io. Lo avevo scelto una volta persuasa che il piano A fosse irrealizzabile. Un sogno nel cassetto io l’avevo, ma credevo che non l’avrei mai realizzato, più che altro mi avevano convinto che con l’arte non si vive, così mi preparavo diligentemente, e non senza successo, a una vita in cui avrei avuto il mio buon lavoro in qualche ufficio importante. Io ero brava a studiare e mi hanno sempre spinta a non accontentarmi di un lavoro manuale… roba per chi non ha la testa… a quell’epoca era questo che ti insegnavano i professori, e che ti inculcavano in famiglia, anche se venivi da una famiglia di artigiani…...

CAMERE D'ARIA

Ecco l'altro mio grande amore... e del resto come potrebbe essere altrimenti?  Le camere d'aria sono state il primo materiale recuperato con cui ho iniziato a sperimentare e a divertirmi creando bigiotteria,  anche perchè per me è proprio facile reperirle visto che  il mio compagno fa il biciclettaio!  Per quanto riguarda il recupero delle camere per la bigiotteria si rimane dunque in famiglia, altra cosa sono le camere impiegate negli accessori. Come già raccontato nel post ACCESSORI PER CAPELLI al contrario delle camere usate in bigiotteria che vengono dalle bici, per creare gli accessori uso camere provenienti dalle auto. Altro non indifferente vantaggio delle camere d'aria è che si prestano perfettamente alle linee di accessori da uomo e mi hanno permesso di pensare a qualcosa anche per i signori maschietti che altrimenti sarebbero rimasti fuori dai giochi. (vedi post  ) In ogni caso, che siano di auto o di bici, le camere d'aria offr...

L'EVOLUZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO

Se pensate che questo sia un post su come siamo passati dalle carrozze a cavallo alle auto sportive, mi dispiace tanto per voi, state per ricevere una bella delusione. Ma in fin dei conti questo blog racconta quello che faccio io, non quelli che sono i mutamenti dell'umanità... se così fosse, tornerei a fare la sociologa, ma, per vostra fortuna, ho scelto di fare l'artigiana e di abbandonare definitivamente la sociologia! Vi state chiedendo cosa vi racconterò oggi? è molto semplice: ormai qualche anno fa nasceva la collezione Sì, viaggiare e negli anni ha subito diverse modifiche... ecco la storia di come si è evoluto uno dei mezzi per viaggiare che più suscita meraviglia: le mongolfiere!      Quando è nato ThinkOutsideTheBox la lavorazione con le capsule del caffè seguiva un po' una moda di quel periodo di recuperarle e schiacciarle, ma dopo un po' di tempo questa modalità ha iniziato a starmi parecchio stretta e ho iniziato a sperimentare nuovi modi di reimpiegare ...