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MONOCROMO



Ci sono persone che, quando la notte non riescono a dormire, si prendono una camomilla, magari si mettono davanti alla tv o prendono un libro, si mettono in poltrona e leggono.
A me la camomilla fa effetto cocaina e in casa non abbiamo la tv e per quanto ami leggere, in primis non abbiamo una poltrona comoda e in ogni caso leggere è l’ultima cosa che mi mette sonno (di solito leggo libri che mi interessano) così, quando capita di non riuscire a dormire, l’unica cosa che posso fare è rinchiudermi in laboratorio e creare.
La notte insonne della scorsa settimana ha dato come frutti una collezione di orecchini e una nuova linea di collane: MONOCROMO.

MONOCROMO è una linea realizzata con i cataloghi di tappezzeria rimediati da mio fratello (leggi il post QUANDO LO SCARTO E' PREGIO) e con le vecchie cerniere recuperate dalla merceria di mia mamma (roba originale degli anni ‘80).
È una collezione strana, dalla doppia personalità: gli orecchini sono lineari, puliti, semplici, dal gusto un po’ retrò determinato dai tessuti e dai colori che ho scelto, mentre le collane sono eccentriche, un po’ eccessive e decisamente fuori dalle linee, e intendo proprio in senso letterale visto che sono disegnate sulla base di vortici, volute e linee curve, dove tessuti morbidi si uniscono al metallo o alla plastica delle cerniere in un gioco di contrasti.
Ma come sempre mi perdo in chiacchiere, per cui, ecco qua il risultato della mia momentanea incapacità di prendere sonno.

COLLANE CON 
CAMPIONARI DI TAPPEZZERIA E CERNIERE
Il filo conduttore di questa collezione è Rimini, la mia città natale, la città da dove viene il materiale con cui sono stati realizzati questi pezzi, la città dove mia madre aveva il suo negozio di merceria e dove, nei lunghi pomeriggi d’inverno mi ha insegnato a cucire, dandomi gli strumenti per realizzare questa linea.

MARE
  
TRAMONTO

SABBIA
 

ORECCHINI CON CAMPIONARI DI TAPPEZZERIA
Per quanto riguarda gli orecchini mi sono ispirata alla cinghia delle serrande della casa in cui sono cresciuta… abbastanza strana come fonte di ispirazione, lo so… ma del resto l’ispirazione è così: improvvisa, spiazzante, contorta. Fatto sta che alle 3 del mattino avevo per le mani questi pezzi di stoffa e piegandoli e ripiegandoli cercando di trovare una forma che mi convincesse, ad un certo punto, quello che ho rivisto, era mia nonna che abbassava le tapparelle nei pomeriggi estivi e qualcosa mi ha ricordato quella forma, quel gesto, quei colori… storia di come nascono i miei orecchini.







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