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CRONISTORIA DI UN'ESTATE

 
04/07/2020 Pronti, partenza, via! Non si tratta di un gioco, ma dell’inizio di una nuova avventura.

Sì, perché quest’estate, io e il mio compagno, abbiamo deciso di fare una cosa un po’ diversa dalle solite vacanze o dai soliti mercatini dell’artigianato… unire entrambe le cose in un viaggio verso sud, con meta finale Sicilia, e tante tappe mercato, finalmente diventerò davvero un’ambulante!

E allora dopo settimane di preparativi, finito di caricare il camper e chiusa casa, ieri sera ci siamo messi in marcia per il primo stop di questo viaggio: Rimini!

Sì, un po’ scontato, ma da qualche parte i gattini li dovevo lasciare (per loro, quest’estate vacanza dalla nonna… sperando che non succeda come con i bambini, che vengono restituiti a settembre ingrassati e pieni di vizi) e poi, ormai lo sapete, sono una persona emozionale, affezionata alle metafore... quale miglior inizio se non quello nella mia città natale?!?

Concludo in fretta, a differenza delle solite lungaggini, perché questo post sarà, come la mia vita estiva, in divenire… ad ogni tappa sarà aggiornato in modo da restituire una cronaca del nostro peregrinare, quindi restate connessi e non perdetevi neanche una città!

Solo un'ultimissima postilla... per questa nuova avventura non si poteva partire con il solito allestimento, un po' perchè troppo pesante (sia da montare e smontare, sia come peso fisico da caricare sul camper... nella prossima vita da mercatinara costruirò solo esposizioni in alluminio!) un po' perchè non si parte, a livello simbolico, senza un rinnovamento nella presentazione... sarebbe come salire su una barca per un viaggio e non levare l'ancora. Così ho mollato i miei ormeggi rinnovando per l'ennesima volta la mia esposizione.

Ecco a voi il risultato!

09/07/2020 AGGIORNAMENTO NUMERO UNO

Reduce dalla prima tappa, sono pronta a raccontarne l'esito!

Che dire, in realtà non molto più di quanto già detto in precedenza, se non che fare mercatini a Rimini è sempre un piacere, non fosse altro per gli amici che passano a trovarmi, per le chiacchiere in romagnolo che si sentono tra i banchetti, per l'atmosfera del centro, per l'emozione di esporre le mie creazioni nei luoghi in cui sin da bambina andavo a visitare gli artigiani e ne rimanevo incantata. Quindi, ancora una volta, grazie Rimini! E' stato davvero piacevole passare una serata in compagnia...ci rivediamo presto! E sì... ci rivediamo presto perchè siamo di nuovo in partenza, pronti alla volta del Monte Conero, per un paio di giorni di relax e poi via verso l'Abruzzo... alla prossima tappa! 

16/07/2020 AGGIORNAMENTO NUMERO DUE

Rieccomi qua! Superstite anche dalla seconda tappa mercatino e da un tragitto di viaggio da raccontare più lungo di quanto mi aspettassi. Non perché non mi aspettavo di spostarmi tanto, ma perché speravo di riuscire a scrivere con maggiore frequenza... Ma cosa volete, la vita on the road mi ha preso parecchio!!! 

Dopo Rimini ci siamo letteralmente tuffati nelle Marche, tra un'escursione sul Conero, un bagno alla spiaggia delle due Sorelle e una gita a Recanati il tempo è volato abbastanza in fretta.

NUMANA  E SIROLO


RECANATI

Ed è subito arrivato il momento di rimontare il banco ed allestire le mie creazioni per la tappa di Martinsicuro (che in realtà è in Abruzzo, ma per un paio di giorni è stato tutto un chiedersi se eravamo nelle Marche o in Abruzzo!) Partenza decisamente in salita per la vita mercatante di quest'estate... a causa di una incomprensione con l'organizzatrice, anzichè trovarmi in un mercatino di artigiani mi sono ritrovata in un mercato di ambulanti, tra venditori di pelapatate e piazzisti di panni spugna miracolosi, ma mai abbattersi! E alla fine, nonostrante la fatica emotiva di questa falsa partenza, siamo arrivati a fine mercatino abbastanza soddisfatti della serata.

E il giorno dopo via di nuovo per una nuova meta... Ascoli! E poi Vasto, Pescara, Termoli (dove abbiamo appurato che il Molise non esiste solo nei manuali di geografia ma c'è davvero ed è pure molto bello) fino ad arrivare qui dove siamo ora... in questo meraviglioso paesino facente parte del Gargano: Peschici! E siccome oggi il tempo è stupendo e io sento di aver già passato abbastanza tempo davanti ad uno schermo, ora vi saluto e vado a farmi un bagno! Ma non senza prima pubblicare qualche foto delle meraviglie incontrate per strada!

ORTONA

TERMOLI

PESCHICI

23/07/2020 AGGIORNAMENTO NUMERO TRE

Lo so, lo so… avevo detto che questa volta mi sarei impegnata a scrivere frequentemente in modo da tenere una sorta di diario di viaggio, ma dalla mia parte ho due buone scuse, la prima è che non tengo un diario da quando avevo 16/17 anni (proprio qualche giorno fa si ricordava con la mia vecchia amica Betty, le nostre mitiche Smemo!!) e non sono proprio nota per essere la persona più costante del mondo, e seconda e più importante ragione è che non è facile avere né corrente né connessione. 

Sì, grazie per ricordarmelo, sono consapevole che non siamo nel terzo mondo, ma il nostro viaggio non è proprio un passare da un hotel a 5 stelle all'altro e ci si arrangia come si può, disintossicandosi anche un po’ dalle abitudini di uomini ipercivilizzati cui siamo abituati normalmente. Comunque, in questo momento scrivo dall’area mercatino di Ginosa Marina (TA) dove abbiamo fatto tappa per un evento e stiamo scroccando elettricità per ricaricare qualsiasi cosa possa essere ricaricata.

 

Ma non divaghiamo! Eh sì, siamo in Puglia, anzi, ormai stiamo per lasciarla per dirigerci in Calabria, fare una sosta di qualche giorno e arrivare alla destinazione principale: la Sicilia!

Un estratto di questo tratto di viaggio? Dopo Peschici ci siamo goduti le meraviglie del Gargano tuffandoci nelle meravigliose acque di San Felice, mangiando taralli come se non ci fosse altro cibo al mondo, visitado città come Vieste e Trani solo per rimanere abbagliati dal bianco delle loro mura e monumenti storici come Castel del Monte per rimanere a naso in su ad osservarlo per un tempo infinito (e rimanerne pure fuori a dirla tutta... maledette restrizioni della fase 2!!!) per poi correre verso Manfredonia dove il maltempo ci ha costretti ad uno stop forzato e ha fatto cancellare l'evento a cui dovevamo partecipare. 
 
VIESTE
 
TRANI E CASTEL DEL MONTE
 
Vi confesso che, in quest'estate di post Covid, non si sta rivelando impresa facile partcipare ai mercatini, tra organizzazioni che non organizzano per non prendersi beghe, comuni terrorizzati dall'idea di assembramenti incontrollabili e lungaggini burocratiche, sto un po' perdendo l'entusiasmo iniziale, in più ci si mette pure il maltempo! Che poi, come tutti sanno, qui al sud piove davvero di frequente!!! ecchecavolo! Mi vien da pensare di avere Saturno contro, ma anzichè abbatterci, abbiamo approfittato del week end libero per una tappa fuori programma: due giorni a visitare le meraviglie di Matera e il mio morale si è decisamente rinvigorito!

MATERA

E poi di nuovo Puglia perdendoci nel dedalo dei vicoli di Bari e Taranto fino ad arrivare qua a Ginosa, dove avremmo dovuto fermarci solo per una serata, ma che dire, la compagnia dei colleghi e l'accoglienza dei ginosini (???) ci ha convinto a raddoppiare la sosta, quindi ora vi saluto perchè è ora di andare ad allestire il mio banco... alla prossima tappa!

BARI 
 
TARANTO

27/07/2020 AGGIORNAMENTO NUMERO QUATTRO
Ultimo aggiornamento dal continente prima di imbarcarci per l'isola.
Io credo di stare sperimentando, per la prima volta in vita mia, in maniera profonda e intensa, la differenza tra vacanza e viaggio. In vacanza ti rilassi, vedi quello che riesci a vedere, fai quello che hai voglia di fare, stacchi e te la prendi con calma. In questi giorni noi siamo mossi dalla foga di scoprire, vedere, sentire, gustare, odorare tutto quello che ci circonda, e non riusciamo a stare fermi, e anche a sera, quando si arriva in un posto e si è stanchi morti per i kilometri fatti a piedi durante il giorno sotto un sole cocente, e per quelli fatti in camper in mezzo al traffico disordinato e caotico del sud, si è mossi da un fremito. 
Quello che ti fa dire: "andiamo a farci un giro? poi domani ci riposiamo..."
Così, quest'impeto che ci fa spostare come schegge impazzite, ci ha guidati, in un'unico fine settimana, a visitare Pizzo Calabro, Tropea e Palmi dove la vista è stata appagata dai panorami mozzafiato, l'olfatto dal profumo di mare, e cipolla cruda e pesce fritto, il gusto è stato quietato con la degustazione di un tartufo (gelato) da paura e che ha avuto anche la funzione di soddisfare la mia curiosità in fatto di cose strane e bizzarre (sì perchè ho scoperto che, lungi dall'essere un'invenzione di una nota marca di gelati, il tartufo è una specialità di Pizzo, dove te lo servono di tutti i gusti senza, di certo, lesinare sulla quantità delle porzioni)

PIZZO CALABRO
 
 
TROPEA

E ora vi saluto, perchè il barista a cui sto scroccando la corrente sta iniziando a guardarmi male e soprattutto perchè tra poco prendiamo il traghetto!

06/08/2020 AGGIORNAMENTO NUMERO CINQUE
Come avrete capito la vita da nomade di questa estate senza elettricità mi impone ritmi di scrittura dettati solo dalla stanzialità dei mercatini, o da qualche occasionale aggancio. 
Finalmente giunti in Sicilia e già immersi in questo clima meraviglioso, fatto di mare, sole, arancini, storia, monumenti, granite con la brioches, panorami mozzafiato, e ancora tanto mare.
C'è stato il tempo per lo spaparanzamento sulla spiaggia alternato a tuffi in un mare che più blu non si può, quello per le visite ai centri storici, quello per abbandonarsi ai peccati di gola e anche quello per lavorare un pochino in preparazione di questo evento da cui oggi scrivo in diretta. Sì, perchè nella difficoltà generale del trovare mercatini sono incappata in una botta di fortuna che mi ha condotto in un posto che di storia, e di storie ne potrebbe raccontare tante (anzi, assai): la Tonnara di Marzamemi. E dopo una sfilza di documenti, presentazioni, dichiarazioni anticovid e persino antimafia, siamo giunti in questo luogo dove il tempo sembra essersi fermato, per una sosta lunga di 5 giorni che ci permetterà di godere appieno di questa meraviglia e di conoscerne anche i più piccoli e caratteristici anfratti. 
 

Ma procediamo per tappe e andiamo un attimo a ritroso per raccontare il percorso che ci ha condotti sin qui.
Arrivare qui, intanto, non è stato semplice. Non tanto per lo stato delle strade siciliane, che sono messe meglio di quanto ricordassi (ma forse parlo solo perchè questa volta non guido io!). 
La difficoltà è stata vedere posti meravigliosi e avere limitato tempo per potercisi fermare. Sono di corsa, quindi vi lancio qualche foto al volo...
 
ACITREZZA
 
CATANIA
 
ORTIGIA
 
NOTO
 
OASI DEL GELSOMINETO (AVOLA)
 

Il tempo da dedicare a questo post è ormai esaurito perchè purtroppo/per fortuna nonostante abbiamo appena aperto si sta già affollando di persone, ma voglio spendere due parole su un piccolo dettaglio dell'allestimento creato per questo evento.
Anche in viaggio la creatività e la voglia di fare non si arrestano... volevo qualcosa di nuovo per esporre le collane della collezione L'Anima Gemella e qualche giorno fa ero in riva al mare a passeggiare quando sono incappata in un bellissimo tronco imbiancato dalla salsedine che sarebbe stato perfetto come espositore se solo non fosse stato due metri per due, e lì l'illuminazione... tanti pezzi di canna spezzati, provvidenzialmente raccolti e legati con filo di rame... ed ecco il mio nuovo albero appendi collane!

Ora vi saluto in tutta fretta, anche perchè il mio commesso mi richiama ai miei doveri di venditrice oltre che narratrice di quest'avventura e scappo a lavorare... alla prossima tappa!

25/08/2020 AGGIORNAMENTO NUMERO SEI
Ebbene sì, dopo 50 giorni di viaggio è cominciata la risalita della penisola e il cammino di ritorno verso casa.
Gli ultimi due giorni sono stati una corsa in camper contro il traffico, il tempo e la stanchezza, ma ieri, in serata, siamo giunti a Roma, a casa di un amico, dove siamo stati ricompensati dei quasi 600 km fatti, con una notte dormita in un letto vero (che per quanto fosse un divano letto ci è sembrata una suit del Ritz) e un bagno con acqua corrente calda a disposizione e naturalmente, come potrete dedurre dal fatto che sto scrivendo, corrente elettrica! Sì. lo so che ogni casa ne è fornita, ma state voi quasi due mesi senza le normali comodità, e niente vi sembrerà più scontato.
 
Ma torniamo alla nostra avventura. Dopo il lungo stop a Marzamemi e il successo del mercatino abbiamo deciso di non cercare altri eventi e di goderci la permanenza in Sicilia. Tantissimi i posti visitati, alcuni vissuti appieno, altri visti solo di passaggio. Tante le emozioni provate, dallo stupore al disgusto, dalla meraviglia all'incazzo. Ma credo che la Sicilia sia proprio questo, doversi scontrare con la contraddizione tra un mare bellissimo e spiagge abusate, tra cultura e storia ad ogni angolo e inciviltà e degrado per le strade.
Vedere la bellezza dove coloro che ce l'hanno davanti agli occhi tutti i giorni non la vedono più, e incazzarsi per questa cecità, e pensare "se ce l'avessimo noi tanta meraviglia!" (o come avrebbe detto Pirandello "Maraviglia"!) e ad ogni tappa lasciarsi dietro un pezzetto di cuore e prendersela per come tanta bellezza sia costretta a convivere con  abbandono e sporcizia. 
Un siciliano d'eccezione quale Peppino Impastato una volta disse:
 
 "Se si insegnasse la bellezza alla gente,
 la si fornirebbe di un'arma contro la rassegnazione, la paura e l'omertà".
 
Ma noi siamo solo di passaggio, non sta a noi giudicare usi, costumi e abitudini di una cultura che non conosciamo e forse nemmeno comprendiamo bene. Quello che posso fare, invece, è raccontare quello che di buono e di bello c'è, e che nessuno può cambiare. E allora tra le infinite cose da scoprire, queste due settimane sono davvero volate via.
Finito lo smontaggio del mercatino, stanchissimi, dopo 5 giorni di intenso lavoro, notti insonni e un caldo infernale e reduci da una stanzialità che ormai ci stava un po' stretta, siamo partiti alla volta di Ibla (Ragusa) dove ci siamo fatti coccolare da amici con doccia calda e cena tipica (ragazzi, quant'è buona la ricotta calda appena fatta!).
 
 
E ricaricati dal buon cibo, dal buon vino e dall'ottima compagnia abbiamo proseguito il tour della val di Noto con Modica e i suoi vicoli con pendenze affrontabii solo da professionisti della scalata, per dedicarci in seguito ad Agrigento e ai suoi Templi, dove abbiamo approfittato per visitare anche la casa di Pirandelo per poi correre di nuovo verso il mare e assecondare quella necessità di acqua e sale e sabbia bollente che ci riporta, ad ogni allontanamento, sempre a quell'ancestrale richiamo.
 
MODICA

 
AGRIGENTO 
CASA E TOMBA DI PIRANDELLO E TEMPIO DELLA CONCORDIA
 
SCALA DEI TURCHI
 
E poi ancora un misto di mare, monumenti, cibo di strada e storia fino ad arrivare nel palermitano.
 
MAZARA DE VALLO
 
MARSALA - LE SALINE
 
TRAPANI ED ERICE

E proprio nel palerminato c'è stato il culmine, almeno a livello emotivo, della nostra permanenza in Sicilia.
Per chi come noi ama la storia e non vuole ignorare quella del proprio Paese e del proprio tempo, anche se scomoda, anche se sbagliata, anche se sarebbe più facile fare finta di niente, non si poteva non fare una fermata a Cinisi. Non starò qui a raccontare chi è stato e cosa ha rappresentato per la lotta alla mafia Peppino Impastato, se non lo sapete, potete benissimo guardarlo da voi su Wikipedia. Io so solo che conosco bene la sua storia e quella della sua battaglia e che trovarmi in casa sua, conoscere suo fratello e sentirlo parlare della vita di Peppino, scoprire che la casa del suo assassino è stata sequestrata al controllo della mafia e trasformata in una biblioteca è stata un'emozione forte. Un moto di speranza che le cose a volte cambiano. Anche se ci vogliono anni, anche se ancora ce ne sono tante da cambiare. Percorrere quei cento passi e stringere quella mano sono cose il cui valore vale da solo un viaggio in Sicilia.


E poi Palermo. Palermo che è bellissima e al tempo stesso invivibile. Pesante come il continuo casino dei suoi mercati e delicata come i bassorilievi che ornano la porta della cattedrale, vivace come uno spettacolo di pupi e stanca come certi palermitani che da tutta la vita combattono con i problemi di questa città. Colorata come un carretto e tetra come le strade piene di sacchi di spazzatura. Aggregativa come i mercanti della Vucciria e sola come i mille gatti randagi che la popolano. Povera e ricca allo stesso tempo, nobile e popolare, colta e cafona. 
 
 
La sintesi di tutto quello che rappresenta la Sicilia. Infatti dopo Palermo niente ha più avuto impatto. 
Così, fatte le ultime due tappe ci siamo imbarcati, un po' stanchi di questo continuo oscillare tra sentimenti contrastanti, ma felici di essere stati in ballo su questo folle carrozzone. E ora qualche giorno a Roma, un paio di tappe in Toscana e infine, diretti verso casa, ma non perdetevi l'ultimo aggiornamento!!!

05/09/2020 ULTIMO AGGIORNAMENTO: LA FINE DI UN VIAGGIO.
A due mesi esatti dalla partenza, rieccomi qui, al tavolo della cucina di casa mia, con un caffelatte in mano e un gatto che mi fa le fusa sulle ginocchia. Sono le 7.40 del mattino, è quasi un'ora che son sveglia e approfitto di queste ore rubate al sonno per ritagliarmi uno spazio per questa conclusione. Giusto una settimana eravamo ancora in viaggio e ora non posso certo dare la colpa alla mancanza di elettricità per non aver scritto prima quest'ultima parte. Però c'erano gattini da andare a recuperare, un giardino da sistemare, una casa e mezzo (il camper!) da ripulire e poi bagagli da disfare, ricordi da riporre, quadri da appendere, prodotti tipici da cucinare e consumare (e facciamolo 'sto sacrificio). Insomma c'era tutta una estate da mettere in ordine per tornare alla vita di sempre. Il fatto è che, per quanto abbia già una serie di mercatini programmati, che non sono certo sotto casa, per quanto in questa settimana che siamo tornati mi sia fatta già due viaggi a Rimini e un concerto a Novellara, già mi manca il viaggio e la vita di sempre mi sta un po' strettina. 
Ma si dice che lo scopo di un viaggio sia questo, no? Quello di non ritornare come si era partiti, quello di portarsi a casa qualcosa di altro e lasciare altrove qualcosa di sè, quello di guardare le cose con occhi diversi.
E, se devo fare un bilancio di questa esperienza, posso senz'altro dire che le cose che ho visto, le emozioni che ho provato, certe situazioni a cui ho assistito, mi hanno resa una persona diversa. Non so se migliore, ma sicuramente non sono più quella che è partita due mesi fa. So che stiamo parlando di un viaggio in Italia e non in Africa o Asia, ma a volte il viaggio è dentro noi stessi. Così, questi due mesi ontheroad, non solo mi hanno fatto conoscere un pezzo di geografia e di storia che non conoscevo, ma mi hanno portato a rivedere priorità e obiettivi della mia vita. Insomma, dopo 2 mesi, 8mila chilometri, più di 60 città visitate, è giunto il momento di mettere la parola fine a questa avventura, ma questa parola non mi spaventa più.... 
da tempo ho imparato che ogni fine è solo un nuovo inizio.

 

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