Dal punto di vista delle
idee, quest’anno è partito davvero alla grande.
Siamo giusto a fine febbraio e ho già sfornato due nuove collezioni e un nuovo progetto grafico.
E siccome si tratta di una novità assoluta, e siccome è una cosa dedicata dedicata alla città che ho scelto, sebbene ultimo in ordine cronologico di realizzazione, si ritroverà beato tra i primi ad essere presentato.
Come dicevo PORTA-MI VIA è un progetto grafico dedicato alla città che ho scelto come mia: Bologna. E quando quando penso a
Bologna, come alla maggior parte delle persone che vivono qui, la prima cosa che mi viene in mente (dopo San Luca) sono le sue porte.
PERCHÉ
LE PORTE
Perché la porta è qualcosa che tiene fuori, ma che
allo stesso tempo tiene dentro.
Perché una porta in cui si entra non è uguale alla
stessa porta da cui si esce.
Perché una porta è qualcosa che va al di là
dell’oggetto concreto e si fa carico del cambiamento del punto di vista (concreto
o ideale) di chi la attraversa.
Fin dall’antichità il concetto di porta è sempre stato
colmato di valenze simboliche spesso comuni a culture molto distanti tra loro,
nel tempo e nello spazio. La porta rappresenta il passaggio fra due luoghi, tra
due stati, fra due mondi, spesso è il fulcro di un rito di passaggio. La porta
cela segreti o si apre su misteri.
I
Romani tributarono un’importanza speciale alle porte, al punto che il concetto
stesso di porta si fa divinità nella figura di Giano: dio delle porte, delle
transizioni, dei passaggi, degli inizi. Non a caso il primo mese dell’anno, Gennaio,
è dedicato a lui: Giano bifronte che con una faccia guardava il passato e con
l’altra il futuro, che come le porte rappresentava contemporaneamente
l’ingresso e l’uscita. Non a caso io in gennaio ci sono nata. Io che in questo
mese faccio sempre il mio bilancio annuale, guardando ai traguardi o agli
insuccessi dell’anno passato e progettando obiettivi per quello futuro. Non a
caso l’idea di questo progetto è nata in questo mese… non a caso nulla è a
caso.
PERCHÉ LE PORTE DI BOLOGNA
Perché come dicevo prima, quando penso a Bologna penso
subito alle sue porte, perché quando arrivi a Bologna la prima cosa che impari
non è dove si trovano di preciso le cose che ti interessano, ma se si trovano
fuori o dentro porta, perché conoscere le porte vuol dire sapersi orientare,
vuol dire non perdersi, perché sono
punti di accesso, ma anche di riferimento. Le Porte di Bologna non sono solo
dei luoghi fisici, ma una sorta di portali tramite i quali si può avere accesso
a strade, palazzi e vicoli, ma anche alla cultura e alla storia della città, in
definitiva alla bolognesità.
E siccome per questo progetto ho fatto una bella
ricerca storica per avere quante più informazioni possibili, di seguito un breve
riassunto… giusto perché il mio impegno non vada sprecato e, anzi, possa essere
condiviso.
LE PORTE DI BOLOGNA
Le Porte di Bologna sono di origine medievale e sono
ciò che resta di quella che all’epoca era la terza cerchia difensiva della
città, quella più moderna, che aveva incluso anche i quartieri più poveri, la
cosiddetta “Circla”: un perimetro lungo 8 km, attraversato da 12 porte
(di cui al momento ne rimangono 10). Fu edificata attorno al 1300 come
palizzata in legno, rinforzata in pietra nel secolo successivo e demolita tra
il 1902 e il 1906 in seguito al piano regolatore del 1889, che aveva visto
nelle mura un ostacolo all’espansione cittadina. Grazie all’opera di Alfonso
Rubbiani (restauratore bolognese) e di Giosuè Carducci si evitò l’abbattimento
delle porte cittadine, ad esclusione di Porta D’Azeglio e Porta S. Isaia che
furono giudicate poco stabili.
Ogni porta prende il nome dalla strada principale che
parte da essa in direzione del centro. Ad esempio, se entrate in centro
attraversando Porta Maggiore, state percorrendo Strada Maggiore. Talvolta viene
utilizzato anche il nome della strada che dalla Porta va in direzione opposta
al centro. Ad esempio, Porta Maggiore viene chiamata anche Porta Mazzini perché
dalla Porta verso fuori parte Via Mazzini.
PORTA MAGGIORE O MAZZINI o Porta d’Onore (da qui parte la via Emilia)
PORTA SANTO STEFANO
PORTA CASTIGLIONE o Porta dei Canali (accanto ad essa il fiume Savena entrava in città)
PORTA D’AZEGLIO O SAN MAMOLO (abbattuta)
PORTA SARAGOZZA o Porta dei Pellegrini (da qui transitavano i fedeli in pellegrinaggio verso
San Luca)
PORTA SANT’ISAIA (abbattuta)
PORTA SAN FELICE
O SAFFI o Porta della Guerra (da
qui partivano gli eserciti nei primi secoli della sua storia)
PORTA LAME
PORTA GALLIERA o Porta della Rocca Ostile (transitata dal convoglio di navi provenienti dal
canale di Corticella nel 1494)
PORTA MASCARELLA
PORTA SAN DONATO O ZAMBONI
PORTA SAN VITALE o Porta per Ravenna
Così, dopo questa interessante ricerca storica sulle Porte di Bologna, matita, pennarelli e penne alla mano, mi sono messa a disegnare e dopo qualche giorno sono stata in grado di presentare diversi elaborati.
I POSTER
I MINI POSTER (FORMATO A4)
LE CARTOLINE
Questi formati sono tutti stampati su carta o cartoncino riciclati.
LE CALAMITE e I PORTACHIAVI
Sono realizzati in cartone recuperato vetrificato
(NB. i portachiavi sono double face)
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