A volte ci sono oggetti dai quali non è facile separarsi, soprattutto quando non sono solo meri strumenti o effimeri balocchi, ma anche pezzi di storie, pezzi di vita.
Penso in particolare all'auto di mia sorella... qualche settimana fa mi trovavo sulla tangenziale di Bologna, direzione Casalecchio-San Lazzaro, quando la cara Agila ha deciso che non avrebbe corso un km di più e mi ha allegramente abbandonato per strada.
Ora, ammetto che, sopratutto dopo la sua ultima performance, non sono mai stata legata a quest'auto, ma mia sorella lo era... la sua prima auto nuova, comprata con sacrificio e vissuta fino all'estremo. Con quell'auto andava a trovare il suo uomo a Bologna prima che andassero a vivere insieme, ci ha traslocato di casa in casa, l'ha accompagnata in giri e viaggetti con i finestrini abbassati e la musica sparata e cantata a squarciagola, l'ha scarrozzata per tanti anni. E ora... morta.
Così, dopo qualche lacrima di addio e prima di portarla allo sfasciacarrozze l'abbiamo saccheggiata a modo (lei era una donatrice :-) e con i pezzi recuperati ho iniziato a lavorarci!
Questo primo manufatto realizzato con le parti dell'Agila è un tavolinetto da caffè, creato con l'intonso ruotino di scorta (finalmente è stato usato!!!) e legno recuperato da pallet.
Il tavolino ha il piano rimovibile che si può usare come vassoio per portare, ad esempio, le bibite e gli stuzzichini per l'aperitivo e il vano che racchiude può essere utilizzato per stivarci quello che volete... anche i bicchieri da birra, per averli sempre a portata di mano in caso di partita/pizzata/amici...
Il piano vassoio del tavolino ha due facce, dipinte a mano (scritte comprese) con vernici impermeabili, per sfruttare senza pensieri il piano e accordare l'arredo alle necessità del momento.
E con questo primo pezzo recuperato e reimpiegato rimane viva la memoria della macchina di mia sorella, non resta altro da dire se non goodbye Agila.
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