Passa ai contenuti principali

SCRIPTA MANENT

Siamo alle solite... per mesi non mi faccio sentire e poi, d'improvviso l'ispirazione, il tempo ritrovato, la necessità di mettere ordine tra il caos dei pensieri attraverso lo scrivere.
Così ecco un altro post, a pochi giorni dall'ultimo. Ma di tempo ne era passato davvero troppo e io avevo tante cose da raccontare. Così sono partita seguendo l'ordine cronologico, ma non quello emotivo, e dopo esservi beccati la storia di com'è nata l'ultima collezione, ora vi racconto quella di come sono, artisticamente parlando, rinata in una nuova forma.
 
Sì, perchè questo post parla del mio nuovo e rinnovato allestimento. 
Di come sia sempre alla ricerca dell'assetto definitivo e proprio per questa ragione sempre in cambiamento, di come, almeno così mi piace pensare, negli anni mi stia trasformando in un'araba fenice, che ogni volta rinasce dalle proprie ceneri, sfruttando una fine per reinventarsi ancora e, come del resto, in pieno allineamento con il pensiero alla base di questo progetto di riciclo creativo, riesca a sfruttare al meglio una situazione che a molti sembrerebbe sfavorevole.
Ma come sempre corro troppo e parto dalla fine anzichè dall'inizio.
Per cui facciamo un passo indietro e vediamo i fatti.
 
Il fatto saliente è stata la tromba d'aria che mi ha polverizzato il vecchio allestimento all'ultimo mercatino prima dello stop di agosto. Weekend estivo al Garage Sale, mercatino dalle 18 alle 24, lungomare di Ravenna, orario di chiusura... mentre io ero a Bologna a godermi una colazione sui colli, nella prospettiva di dirigermi verso la Romagna per il secondo giorno del market, il vento ha deciso di spazzare via tutto.
In realtà, almeno per quel che mi riguarda, pochi danni. Diciamo che nella media di chi ha avuto il gazebo sfasciato o tutta la merce distrutta, non posso lamentarmi. Ma i miei adorati pannelli quetsa volta non hanno retto l'urto con il cemento e si sono letteralmente sbriciolati.
Dopo una triste telefonata in cui mi si avvisava dell'accaduto e la distanza Bologna-Ravenna percorsa a tempo record e a suon di moccoli, ero, letteralmente, a raccogliere le briciole di quello che è stato il mio allestimento di base negli ultimi 5 anni. 
 
Ma una settimana dopo aver dichiarato che avrei smesso con i mercatini, che non ne volevo più sapere e che tra Covid, crisi economica e catastrofi ambientali (tutte con la C....) non ne vale più la pena, ho iniziato a rimurginare sulla grande opportunità che mi si stava presentando.
Lo ammetto, erano almeno un paio d'anni che mi frullava in testa l'idea di rifare tutto, ma un po' per pigrizia, un po' per affetto nei confronti del mio fido compagno di mercatini, non mi ci ero mai messa.
E poi, in vacanza, ho iniziato a fare bozzetti, a organizzare gli spazi, a ragionare sulla tenuta, a prendere misure per verificare la capienza della macchina e, non so neanche bene come, quando sono tornata a casa avevo il progetto bello che pronto. E che fai in quel caso...lasci stare?
Ovviamente no! Scorta di legno, mordente, colle e pennelli, metro e seghetto alla mano dopo 10 giorni di lavoro ininterrotto (i miei ultimi 10 giorni di ferie) la mia nuova esposizione mi guardava dal garage scalpitando per essere portata in giro per l'Italia! E se non mi avete ancora visto in giro o vi siete persi gli ultimi post sui social e siete curiosi di vedere il risultato...beh, eccolo qua!!!
 

 
Ma a questo punto vi chiederete cosa abbia a che fare il titolo del post con la storia che vi ho appena raccontato... la verità è che mentre costruivo i nuovi espositori, e me li immaginavo pronti ad accogliere le mie creazioni, ho avuto la visione dei portacollane e delle scatole foderate di carta di libro.
E mentre provavo a visualizzare l'effetto finale mi ronzava in testa la frase VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT e non ho potuto fare a meno di pensare che, visto che il precedente allestimento era volato via, usare parole scritte sarebbe stato di buon auspicio all'ancoraggio di quello nuovo...
Era meglio non dirlo? Forse... ma questo è, e questa sono io!
 
 
P.S. A ben pensarci forse i segni che sarebbe successo qualcosa c'erano... voi che dite?!?
 




Commenti

Post popolari in questo blog

ThinkOutsideTheBox

Vent’anni fa avevo ventidue anni. All’epoca ero una fricchettona che indossava sempre un maglione super colorato, di quelli un po' etnici, fatti a mano, e pantaloni della tuta. Ma a pensarci bene, tutto è cominciato molto prima! Allora studiavo a Urbino, sociologia. Era il mio piano B. Non era male come piano… tutto sommato era interessante, e in fin dei conti lo avevo scelto io. Lo avevo scelto una volta persuasa che il piano A fosse irrealizzabile. Un sogno nel cassetto io l’avevo, ma credevo che non l’avrei mai realizzato, più che altro mi avevano convinto che con l’arte non si vive, così mi preparavo diligentemente, e non senza successo, a una vita in cui avrei avuto il mio buon lavoro in qualche ufficio importante. Io ero brava a studiare e mi hanno sempre spinta a non accontentarmi di un lavoro manuale… roba per chi non ha la testa… a quell’epoca era questo che ti insegnavano i professori, e che ti inculcavano in famiglia, anche se venivi da una famiglia di artigiani…

FEMINISM

Come, spero, la maggior parte di voi saprà, da qualche mese a questa parte, ThinkOutsideTheBox ha una sede stabile, situata a Bologna in via Polese 9a.  Tuttavia, non tutti sanno che il laboratorio è anche un Punto Viola. Di cosa sto parlando? Sto parlando del fatto che quest'anno tutti i pezzi si sono finalmente uniti e tra i vari progetti che sono partiti, sono riuscita a realizzare qualcosa di concreto per un tema che da anni mi sta particolarmente a cuore: quello della lotta alla violenza di genere.    Ma facciamo un passo indietro. Punti Viola è un'iniziativa dell'associazione Donnexstrada (che si occupa di violenza contro le donne e sicurezza in strada) volta a creare dei luoghi sicuri nelle città; locali dove chi ha bisogno, può trovare un rifugio, può chiedere aiuto, essere ascoltato e indirizzato ai servizi del territorio.  Per creare un'impianto di questo tipo, l'associazione ha chiesto aiuto a tutti coloro che hanno voglia di mettere a disposizione il pro

CAMERE D'ARIA

Ecco l'altro mio grande amore... e del resto come potrebbe essere altrimenti?  Le camere d'aria sono state il primo materiale recuperato con cui ho iniziato a sperimentare e a divertirmi creando bigiotteria,  anche perchè per me è proprio facile reperirle visto che  il mio compagno fa il biciclettaio!  Per quanto riguarda il recupero delle camere per la bigiotteria si rimane dunque in famiglia, altra cosa sono le camere impiegate negli accessori. Come già raccontato nel post ACCESSORI PER CAPELLI al contrario delle camere usate in bigiotteria che vengono dalle bici, per creare gli accessori uso camere provenienti dalle auto. Altro non indifferente vantaggio delle camere d'aria è che si prestano perfettamente alle linee di accessori da uomo e mi hanno permesso di pensare a qualcosa anche per i signori maschietti che altrimenti sarebbero rimasti fuori dai giochi. (vedi post  ) In ogni caso, che siano di auto o di bici, le camere d'aria offrono davv

I TAROCCHI DELLA ZINGARA

Ok, mettiamo subito le cose in chiaro... lungi dall'essere una persona che non muove un passo senza prima consultare oroscopi, piani astrali, carte o sensitivi vari, mi è sempre piaciuto pensare che nell'universo ci sono delle energie che muovono certe cose, che fanno sì che alcuni eventi della nostra vita debbano succedere, e che quando sono successi lasciano un segno. E credo che alcune persone (non tutti i ciarlatani che si trovano in giro, soprattutto nell'era digitale) abbiano la capacità di leggere questi segni e interpretare l'incanalarsi di determinate energie. Detto questo non ho nessuna pretesa di diventare una cartomante, mi sono inventata questa linea con i Tarocchi più che altro per gioco e proprio come tale viene proposta, ma facciamo un piccolo passo indietro... lo sapete quanto mi piace raccontarvi di come nascono le mie idee! Prima della Festa dell'Unicorno (vedi post precedente L'UNICORNO O IL MIO ESSERE NERD ) io e Lore (per chi ancor

FILTRI

Era una promessa, e poichè è stata la prima dell'anno, nessuno avrebbe potuto non mantenerla! E poi, anche se questa volta non c'è molto da raccontare, se non una storia già sentita, ma in cui i personaggi sono leggermente cambiati, avevo voglia di presentarvi quest'ultima collezione nata sotto Natale. Così, eccomi qua... a ridosso dall'ultimo post, un po' in ritardo rispetto alla presenza negli eventi, ma ormai lo dovreste sapere... in dicembre mi è impossibile star dietro a tutto, e ho imparato a delegare le ultime novità dell'anno ai primi racconti di gennaio. La Collezione FILTRI nasce dal mio grande amore per il thè, ma anche dalla mia grande pigrizia. Infatti, pur apprezzando tantissimo questa bevanda, non sono solita comprare thè sfuso, ma preferisco quello in bustina. E talvolta capita, come per i libri del resto, che le mie scelte siano più dettate dalla confezione (o dalla copertina) che da altro... in fondo sono un'esteta! Storia del packaging o q