Per quel che mi riguarda l'inverno di quest'anno è stato lungo e buio, così, ora che è arrivata la primavera, ho davvero voglia di luce.
Luce del sole che mi scaldi il viso, luce in casa che mi illumini il cuore e il cervello... luce nella mia vita.
Martedì mattina mi sono ritrovata per le mani i circuiti elettrici delle nostre vecchie abat-jour, che essendo fatte di vetro, con un uomo un po' distratto e due gatti un po' irrequieti in casa, hanno avuto una vita piuttosto breve. Ma per fortuna per Natale la mamma ha avuto il buonsenso di regalarcene una coppia in legno (sottile messaggio subliminale?) così i cocci sono stati buttati e i circuiti (ancora perfettamente funzionanti) messi da una parte.
E finalmente questa settimana, spinta da questa voglia di luce, i circuiti sono stati rispolverati. Il rimodernamento degli espositori per il mio banco mi ha lasciato con alcuni pezzi di legno, un po' di materiale come al solito rimediato qua e là ed ecco il risultato.
LAMPADA PINOCCHIO
Un paralume in carta fiorentina con l'anima in rete di metallo su una base in legno e cartone, questa è la lampada PINOCCHIO.
Il nome le deriva proprio dalla stampa della carta, meravigliosa sintesi dell'arte cartaria toscana.
Un fondo color crema illustrato con disegni ispirati alla celebre favola, intarsi decorati vestono il burattino.
A parte la sua bellezza, personalmente sono molto legata a questa carta, è stata recuperata dall'incarto del regalo di Natale che il mio amore mi ha fatto lo scorso anno, e poi Pinocchio è ancora oggi una delle mie fiabe preferite, la prima storia che mi ha fatto sognare, il primo film (quello con Nino Manfredi) che mi abbia avvicinato alla Toscana e che quand'ero bambina mi ha fatto desiderare andare a visitare quei luoghi e che quando sono diventata più grande mi ha spinto veramente a vedere.
Pinocchio è il mio legame con la terra dove vivo, un legame nato quando ancora il pensiero di lasciare la mia città natale era molto distante dall'essere esistente.
LAMPADA MI ILLUMINO D'IMMENSO
E dopo Collodi è il turno di Ungaretti, che con la sua poesia "Mattina" ha ispirato la lampada MI ILLUMINO D'IMMENSO.
Base e struttura in laminato di abete recuperato dai miei vecchi espositori e una lastra di plexiglass rotta che una volta faceva parte della cornice di una stampa e da cui ho tagliato due forme compongono questa lampada dal design molto basic ma con un significato molto intenso, soprattutto per chi come me è alla ricerca di una luce sia spirituale sia fisica.
Commenti
Posta un commento